La nuova Risonanza Magnetica è un’ apparecchiatura che rispetto alle precedenti generazioni – chiarisce il Dott. Salvatore Tecame, Direttore Sanitario della struttura e responsabile della Neuroradiologia – presenta novità assolute: oltre all’alta definizione di immagini morfologiche consente di approfondire la funzionalità degli organi ed apparati. “E’ in grado, ad esempio, di delineare le fibre nervose di un certo territorio cerebrale che può essere di grande ausilio per un neurochirurgo che debba evitare zone nobili durante un intervento”. Le immagini ad altissima definizione si possono interfacciare con il neuronavigatore in dotazione del neurochirurgo, in modo da arrivare alla lesione con estrema precisione. Ma non è tutto: “Si ha così la possibilità – conclude il clinico – di definire con estrema decisione i confini delle lesioni tumorali per delineare il campo di una radioterapia con precisione chirurgica”. Con la spettroscopia e le acquisizioni in diffusione e perfusione si possono avere informazioni sulla composizione biochimica e molecolare nonché sulla vascolarizzazione delle neoplasie. “Funzioni che tornano estremamente utili – conclude il Dott. Tecame – anche nello studio della sclerosi multipla o delle malattie neurodegenerative e che possono aiutare anche ad analizzare le conseguenze del Covid nelle forme, non infrequenti, che colpiscono il sistema nervoso”.